Cosa ne pensate degli italiani laureati all'estero?

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  1. coxiella
     
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    Ciao ragazzi, vi invito a leggere questa notizia

    http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizi...ero_7093762.htm


    Come da titolo vorrei delle vostre opinioni sui ragazzi che, non avendo superato il test in Italia, si sono trasferiti in Spagna, Romania, Albania e altri paesi per studiare Odontoiatria ma anche Medicina. Secondo vuoi è giusto alterare in questo modo la programmazione nazionale dei laureati in queste discipline?
    Io una idea me la sarei fatta. Fare un esame di abilitazione serio, sia per chi si laurea in Italia sia per quelli che conseguono il titolo all'estero, senza discriminazione ma valutando in maniera imparziale l'effettiva preparazione. Senza quiz predisposti e a commissioni incrociate, nel senso che una commissione lombarda giudica i laureati in Campania e viceversa. Attendo vostre riflessioni
     
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  2. silviolivio
     
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    il link non funziona coxiella
     
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  3. coxiella
     
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    (ANSA) - MILANO, 25 GIU - Sono 59mila i dentisti italiani, cioe' uno ogni 900 abitanti. Troppi, se si considera che secondo l'Organizzazione mondiale della sanita' dovrebbero essercene uno ogni 2000 abitanti. Una 'pletora' di professionisti foraggiata ogni anno dalle centinaia di odontoiatri italiani che si laureano all'estero, e poi si iscrivono negli albi nazionali, dunque fuori dal numero programmato dai Ministeri di Universita' e Salute. La denuncia arriva dal presidente della Commissione albo odontoiatri, Giuseppe Renzo. "Nelle universita' italiane si formano circa 800 studenti per anno accademico - spiega - mentre ogni anno le nuove iscrizioni agli albi sono 1500. Molte universita' di paesi comunitari stanno formando migliaia di studenti italiani con corsi di laurea piu' brevi dei nostri, e che nel rientrare nel nostro paese, chiederanno l'iscrizione all'Albo, nonostante nessun esame di abilitazione abbia potuto verificare l'adeguatezza della formazione. In molti di questi paesi la formazione dura 5 e non di 6 anni, come in Italia, ed e' quindi difforme dalla nostra. Solo all'universita' in Madrid ci sono 1500 studenti italiani". Inoltre alcuni atenei italiani, come riferisce Renzo, "avrebbero sottoscritto protocolli con universita' albanesi per corsi di laurea in odontoiatria che accolgono anche nostri connazionali, e sappiamo di scuole di specializzazione in materie odontoiatriche istituite, sembra, ad hoc proprio per cittadini italiani a Tirana in consorzio con atenei italiani". Un fenomeno esploso negli ultimi anni, le cui conseguenze si stanno gia' sentendo. ''Complice la crisi e' calato dal 40% al 30% - continua il presidente della Cao - il numero di italiani che vanno negli studi dentistici per fare prevenzione. C'e' un'evidente sottoccupazione nonche' disoccupazione di ritorno.

    Molti dentisti, soprattutto i neolaureati, finiscono per offrirsi a lavorare come igienisti dentali in studi strutturati''. I giovani odontoiatri devono superare molte difficolta' per aprirsi uno studio proprio, se non sono figli d'arte, ''visto che avere prestiti, mutui e incentivi e' quasi impossibile e le spese vanno dagli 80mila ai 300mila euro - rileva - Cosi' molti finiscono per fare da prestanome agli abusivi, che nel nostro Paese sono ben 15mila. Senza contare il rischio che tanti, per abbassare le tariffe, taglino sugli aspetti meno visibili, come la qualita' dei materiali, le pulizie dello studio, la sterilizzazione e i prodotti monouso''.

    Gli interventi da fare sono su due fronti: la modifica della programmazione per l'accesso ai corsi di laurea e la certificazione della qualita' professionale. "Tale verifica - conclude Renzo - e' del tutto inesistente per i laureati di molti paesi dove esistono corsi di laurea professionalizzanti frequentati da cittadini italiani, che non richiedono un esame di abilitazione finale e che non si puo' pretendere in Italia.

    Chiediamo dunque immediati correttivi, tra cui un serio esame di abilitazione con la partecipazione dell'ordine professionale anche per gli italiani laureati qui, che sostengono l'esame di abilitazione nella loro stessa universita' con il loro professore. Come ordine infatti non possiamo verificarne la preparazione reale soprattutto dal punto di vista pratico".(ANSA).


    Ho fatto un copia e incolla della notizia perchè non funziona il link . Chiedo scusa
     
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  4. alexandradoctor
     
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    secondo me c'è più gente che si ruba la laurea in italia che italiani che studiano all'estero!!! :P
    Se i colleghi che provengono da università straniere sono preparati ben vengano: io mi farei curare molto più volentieri da un italo-spagnolo capace che da un ciuccio italiano...
    Perdonatemi, ma aborro che si parli di "programmazione nazionale dei laureati" :wacko: , perchè mai dovrebbe essere programmato il numero dei laureati?? Io sono sempre stata a favore dei test di ammissione a medicina per un unico motivo: il medico si forma, suo malgrado, sugli esseri umani, fa pratica sulla gente... i pazienti ringraziano Iddio sono in numero limitato, pertanto il numero di studenti a cui è possibile garantire una soddisfacente preparazione è limitato! Non credo che sia corretto usare il numero chiuso per creare una casta di intoccabili... la competizione stimola il merito, basterebbe migliorare la preparazione offerta agli studenti italiani per non temere il confronto... ma sto renzo nn si rende conto che ci facciamo la figura dei cagasotto??? ^_^
     
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  5. mariomed
     
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    Io invece sono del parere esattamente contrario: "la competizione stimola il merito" vale forse in ambienti come un ufficio, uno studio, un'azienda quando sei già "dentro" ma non vale al momento dell'ingresso nel mondo del lavoro, subito dopo lo studio quando hai esperienza zero e sei essenzialmente uguale a tutti gli altri tuoi colleghi.

    Se quello fosse il principio valido, dovremmo avere in Italia i migliori e più felici avvocati del mondo, mentre io per ogni giovane avvocato avviato alla carriera (e avviato si fa per dire) conosco 5 o 6 schiavizzati nel campo minato del praticantato (e sorvolo sugli avvocatuncoli che vivono di espedienti che vanno dalla (pseudo)truffa alle assicurazioni alle cause di condominio, alle accuse generalizzate di malpractice) ed altri 4-5 che vivacchiano all'università non avendo di meglio da fare (-io andare lavorare? ma noooo; che vergogna sarebbe per i miei che mi hanno cresciuto con i sacrifici per farmi studiare ... <_< ).

    Poi ci sono, ad esempio, i laureati in lettere (troppi) che stanno a spasso mentre quelli in fisica e matematica scarseggiano.
    Gli ingegneri? Nel dopoguerra gli ingegneri edili servivano come il pane, ora servirebbero ingegneri specializzati in settori crescenti come l'elettronica, la meccanica, le biotecnologie e la green economy che invece scarseggiano un po' per mancanza di "vocazioni" un po' perché le figure che le aziende richiedono non vengono formate adeguatamente dalle università italiane.

    Il mercato del lavoro, insomma, non è in grado di autoregolarsi e all'orizzonte vedo sempre più nuove facoltà a numero programmato.
    Sulle modalità di selezione e d'accesso, sui test, si può discutere ma, più passa il tempo, più mi convinco che il numero programmato nelle università sia SACROSANTO!

    Sui presunti furbetti che si divincolano dai test andando a studiare in romania ed in albania, parere estremamente personale, me ne terrei piuttosto alla larga; almeno tanto quanto mi terrei alla larga da certi colleghi dalla carriera brillantemente rapida ma poco "trasparente".



    p.s. Trovo superfluo doverlo chiarire ma sono certo che tra i laureati all'estero possano esserci tanti bravi professionisti. Solo che di affermazioni "concilianti" è pieno il mondo e preferirei badare al sodo: se la medicina è la tua vita, il test lo fai e lo rifai anche due volte, giochi secondo le regole e quando raggiungerai l'obiettivo, sarai doppiamente soddisfatto di te stesso!
     
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  6. rino2
     
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    Ma io non creto
     
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  7. rino2
     
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    I medici stranieri possono esercitare in italia in regime di libera prestazione di servizi (collaborando con medici italiani ) senza richiedere il riconoscimento del titolo da parte del ministero della salute. Una informazione molto interessante che ho trovato su facebook dal titolo- Medico straniero puo esercitare in italia.
     
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  8. Shermes Hollock
     
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    Non prendiamoci in giro... in Albania, Romania ecc. si recano i figli di medici, imprenditori o vip, che essendo troppo stupidi e inetti, pensano "bene" di aggirare il test in Italia "pagandosi" ingresso ed "esami" all'estero.

    P.S. Addirittura il campus biomedico (o la cattolica, non ricordo bene, forse entrambi) hanno filiali all'estero, e il II anno ( ma anche più tardi...) questi "furbetti" rientrano in Italia conseguendo una laurea italiana al 100%... SCHIFO TOTALE!!!
     
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  9. xjennyx
     
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    davvero??? qst non lo sapevo, cmq ci fu una ragazza polacca in erasmus che mi raccontò che qnd vanno a fare gli esami tutti li superano, ma non perchè hanno studiato, ma perchè danno a tutti l'esame! (Ps e ora dopo qsta notizia gli studenti della sun si decimarono ed emigrarono in polonia, ahahahah
    )
     
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8 replies since 25/6/2012, 21:04   404 views
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