Giovani medici in fermento!

Tremila giovani medici in camice davanti a Montecitorio, 400 a Napoli alla sede della Regione, altre centinaia a Cagliari e Palermo, e poi negli atenei di Verona, Padova, Milano: i medici del “Giovani medici day” aspettano finanziamenti per la formazione. L’attuale stanziamento per l’accesso alle Scuole di Specialità basta a finanziare solo 2.000 studenti su 8000 pretendenti, mentre le borse ai tirocinanti in medicina generale, 800 euro netti mensili, vanno trasformate in contratti di specialità in un settore “strategico”. L’Associazione italiana giovani medici, che ieri ha promosso un flashmob sulla pagina twitter del premier Enrico Letta, aspetta dalla Finanziaria da 70 a 100 milioni di euro per 3 anni per accogliere da 5 a 6000 specializzandi/anno, inclusi i tirocinanti di medicina generale, 15 milioni per 1000 aspiranti generalisti/anno e altri 1000 contratti per gli specializzandi non medici. Tra due anni si attingerebbe ai fondi europei (obiettivi Convergenza e Competitività), ma il problema è ora. «Tuttora si stanno valutando emendamenti in Commissione Bilancio alla Camera per ammettere nuovi finanziamenti», spiega il presidente dell’Associazione Walter Mazzucco. In Sigm, la componente specializzandi sollecita anche il decreto del Ministero dell’Università per allineare l’offerta formativa alle durate fissate dall’Unione Europea. Nella bozza di legge di stabilità è stato scongiurato un taglio lineare a 4 anni della durata di tutte le scuole. Il decreto, insieme alla disciplina delle nuove regole d’accesso ai corsi, è atteso a marzo. Ma senza distinzioni «tutti noi giovani medici oggi chiediamo criteri oggettivi per l’accesso ai ruoli di Ssn e convenzionamento – dice Mazzucco – e chiediamo di eliminare gli sprechi e recuperare risorse sulla formazione. La sanità italiana ha bisogno di un ricambio per crescere».